Descrizione Ferrata

FERRATA MONTE OCONE

 

La Guida Fabio Lenti ha subito paragonato alla ferrata Gamma 2 l’impegno fisico complessivo richiesto.
Pur non essendo certamente parete, gli 11/12 torrioni (sviluppo dei singoli fra 30 e 45 m) si caratterizzano spesso o totalmente per tratti verticali o brevi strapiombi con esiguità di appoggi. Se non si dispone di buona tecnica di piedi la salita risulta a lungo di braccia quindi per molti stancante, fisica e faticosa. È solo questione di buona esperienza e di sufficiente allenamento. La modesta quota, l’intervallanza dei tratti, ingannano molti, che in più punti rinunciano o aggirano; le vie di fuga sono molteplici e sempre possibili, trasferendosi sul facile sentiero attiguo (EE). Nella parte alta la ferrata può essere evitata portandosi a destra (senso di salita) sullo spigolo NE (diff. EEA) esposto ma interamente attrezzato, scelta frequente come documenta il libro delle firme sullo spigolo.

 

In internet si possono inoltre trovare commenti a cura di alcuni salitori:

http://www.vieferrate.it/pag-relazioni/lombardia/52-alpi-orobie/422-monte-ocone.html

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=2&id=11092

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=3&id=5085

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=3&id=5385

http://www.on-ice.it/onice/onice_view_report.php?type=2&id=11397

http://www.gulliver.it/itinerario/68323/                    (cfr. click su “gite 1” per relazione)

http://www.crazy-trip.net/alpinismo-mtb/478-ferrata-monte-ocone-15-07-2016.html

http://www.hikr.org/tour/post124452.html

https://www.paolo-buffa-outdoor.xyz/lultima-ferrata-monte-ocone-versante-valle-imagna/

 

 

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Si raggiunge il tornante a q. 850 m della strada SP 22 Valsecca – Costa (dopo la località Cimalprato) posto sotto il canale che scende dall’ Ocone, possibile parcheggio al bordo strada verso valle. A lato del residuo di cava, fra cespugli, parte il sentierino ripido che supera il ciglio della cava entrando poi nel bosco sopra il tornante, per raggiungere più in alto un piccolo casello in muratura. Si sale a destra del casello, per svoltare subito dopo a sinistra raggiungendo dei massi ben visibili su un ripiano; il sentiero sale ancora con brevi svolte e si porta a sinistra sul fondo del canale detritico, sotto un salto roccioso.

 

 

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Si sale contornando il ciglio di un vecchio scavo, si entra nel bosco innalzandosi ad attraversare un canale; si perviene così ad una ripida scarpata (rampa Adelaide) attrezzata con catena. Si sale ancora ripidamente il bosco pervenendo così all’ attacco della torre 1, inizio della ferrata vera e propria (circa. 20’ dalla bacheca).

 

 

 

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Torre 1 – L’attacco funge da “filtro”, risalendo un diedro e placche attrezzate con alcune staffe: è una delle più faticose ma può dare subito idea del complessivo grado di difficoltà del percorso. Sommità molto panoramica sulla valle, da cui sale una cresta prativa verso le torri 1b e 2.

 

 

 

 

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Torre 1b (Torre Gabriele e Mauro) – Sono due brevi risalti attualmente in allestimento, che condurranno appena a fianco dell’ attacco della torre 2, segnalato da targa segnavia.

 

 

 

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Torre 2 – Un attacco verticale con qualche passaggio in cui ricercare i giusti appoggi di piede, conduce ad una cresta coricata e più semplice sino ad un risalto posto sotto la torre 3.

 

 

 

 

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Torre 3 – Più lunga delle precedenti, articolata in 4 settori con roccia via via arrampicabile, di cui l’ultimo dopo un camino presenta un breve aereo traverso. Si risale subito dopo ad una grande sella prativa aperta sulla valle. Da qui una targa segnavia indirizza ad una conca detritica sulla destra, in cui scendere verso la base della torre 4.

 

 

 

 

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Torre 4 – Torrione pressoché verticale (dei più impegnativi), per gradini e placche poco appigliate, con uscita strapiombante da non sottovalutare; poi per una china erbosa ed un breve risalto, la sovrastante cresta erbosa (ciglio del canalone a destra) adduce alla torre 5. Può essere evitato salendo alla targa verso sinistra, lungo il sentiero EE.

 

 

 

 

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Torre 5 – Breve ma con roccia eccellente, dopo una partenza atletica è ben arrampicabile. Dalla sua cima si può ancora raggiungere il Monarca scendendo a sinistra (fronte a monte) per un canalino del sentiero EE individuabile dalla catena.

 

 

 

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Torre 6 – È un corto risalto che forse risulta più divertente se salito appena a sinistra della catena di ferrata, ove trovasi i gradoni attrezzati (catena) del sentiero EE. Dal suo culmine si perviene per aerea crestina al sentiero CAI 571; qui terminerebbe la parte bassa della ferrata.

 

 

 

 

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Variante del monarca – La si raggiunge attraversando verso sinistra prima della torre 5 (segnavia di direzione) ed attraversando un canale nel ripido bosco. Roccia eccellente, esposizione, impegnativa la placca finale che porta all’ uscita del tratto verticale di 20 m. Tra i più impegnativi tratti; dalla sua sommità si raggiunge il sentiero CAI 571 e dopo pochi metri si è nel bosco da cui si innalza la torre 7 (torre Giannino Dolci).

 

 

 

 

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Torre 7 (Torre Dolci) – Forse il tratto più difficile, tecnico, con finali passaggi atletici, alto circa 45 m, con numerose staffe.

 

 

 

 

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Torre 8 (Torre Busti) – Roccia ottima, arrampicabile, una trentina di metri sullo spigolo del torrione. Dalla sommità una breve discesa conduce alla placca della torre 9.

 

 

 

 

 

torri 7, 8

Variante GAMO –  L’attacco alla base del torrione è segnalato da piccola targa segnavia e lo si raggiunge scendendo il corto camminamento (fune). Valutabile MD (molto difficile) e lunga una trentina di metri, la variante risale verso sinistra, inclinate placche basali sino a raggiungere lo strapiombo centrale, atletico, esposto ed attrezzato con staffe; dopo averlo superato, una breve placca porta al traverso che si ricollega all’uscita dello spigolo est della Busti.

 

 

 

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Torre 9 – Corta ma compatta, con roccia anche qui ottima, raggiunge una sella terrazzata da cui parte un traverso (catena) che entrando nella conca del canale porta alla torre Corti.

 

 

 

 

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Torre 10 (Torre Bruno Corti) – Slanciato torrione di roccia ottima che termina in un’ esilissima e aerea scheggia sommitale; qualche successivo gradone e si è in cima. Da qui la catena rientra nel bosco con un traverso a mo di camminamento verso la torre 11.

 

 

 

 

 

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Torre 11 – Breve ma con 2 varianti che aggirano lo strapiombo, decisamente difficile ed atletica la “Manu” di destra, sempre esposta quella di sinistra per raggiungere la sommità. Da qui si è sul sentiero subito al di sotto della croce dell’Ocone.

 

 

 

 

PER GLI ESCURSIONISTI POCO ESPERTI E/O PARZIALMENTE ALLENATI

Abbordabili le torri 2, 3, 5, 6 meno faticose.
Dopo aver raggiunto il segnavia 571, possono piegare a sinistra lungo questo segnavia fino al Convento del Pertus (seguire le indicazioni Valsecca SP22), oppure una volta arrivati al Passo del Pertus scendere sotto il Ponte degli Spagnoli e seguire il tracciato della vecchia mulattiera (attualmente in fase di manutenzione).

La ferrata è divisa in due parti, nella seconda (dopo aver attraversato il sentiero CAI 571) il sentiero EEA si discosta sulla destra, salendo sullo spigolo NE vero e proprio, che può essere una buona alternativa per chi arriva dopo la prima parte stanco e vuole comunque raggiungere la vetta.

 

ALTRI PUNTI DI ACCESSO

Il segnavia CAI 571 divide la ferrata in due tronconi, pertanto coloro che vogliono percorrere solo l’ultimo tratto possono partire da:

  • FORCELLA ALTA (Laghetto del Pertus): si seguono verso nord le indicazioni del segnavia 571 e, passando dal Convento e dal Passo del Pertus, si arriva agevolmente ad incrociare il percorso della Ferrata e quello del Sentiero Attrezzato. Piegando ora a sinistra, si possono risalire le ultime 5 torri della ferrata.

  • CARENNO (loc. I Morti): si seguono le indicazioni del segnavia 815 e, passando da Costapiana e Montebasso, si arriva al Convento del Pertus, dove s’incrocia dapprima il segnavia 571 (si prosegue a sinistra, arrivando in breve al Passo del Pertus) e poi il percorso della Ferrata e quello del Sentiero Attrezzato. Piegando ora a sinistra, si possono risalire le ultime 5 torri della ferrata.

  • CARENNO (loc. Caversano, Boccio Alto): alla fine della Carrozzabile si prende a destra il segnavia 817 (vecchia mulattiera che porta alla Forcella Alta), arrivando ad incrociare per la seconda volta una strada agro silvo pastorale. La si segue a sinistra, passando da Montebasso, e si procede fino a raggiungere il Convento del Pertus, dove s’incrocia dapprima il segnavia 571 (si prosegue a sinistra, arrivando in breve al Passo del Pertus) e poi il percorso della Ferrata e quello del Sentiero Attrezzato. Piegando ora a sinistra, si possono risalire le ultime 5 torri della ferrata.

Descrizione Ferrataultima modifica: 2017-11-02T17:55:44+01:00da ferrataocone